Stazione Meteo "Colle di Badia Petroia"

Altitudine 376 m s.l.m.

Dati completi dal 1 Marzo 1996 a cura di Marco Fedeli


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Nei primi anni, dal 1996 al 2001, ho usato un termometro a mercurio a lettura manuale per rilevare le temperature, schermato dentro una piccola capannina in legno. Tutte le osservazioni giornaliere sono puntualmente archiviate su carta e poi trasferite sul pc.

Dal 2002 le rilevazioni sono state integrate con una stazione Oregon Scientific WMR 918 il cui sensore termo-igrometrico è stato inserito in una nuova capannina in legno costruita su misura per poter alloggiare gli altri sensori e le celle solari.

A Settembre 2008 ho acquistato una nuova stazione Davis Vantage Pro2 che avendo già il sensore termo-igrometrico schermato è stata piazzata all’esterno della capannina. Quest’ultima, oltre a contenere la vecchia strumentazione Oregon, è diventata il sostegno per il palo dell’anemometro Davis e per il blocco ISS.

Le misurazioni di temperatura sono sempre state eseguite su un terreno erboso aperto e distante dai 15 ai 25 m dalle mura di casa.

L’anemometro, inizialmente situato a tre metri di altezza, si trova ora a 5,5 m.

Il pluviometro migliore che uso è un semplice secchio a lettura manuale. Prendo l’acqua caduta nel contenitore e la verso in un cilindro graduato per ottenere la misurazione in mm. Gli strumenti elettronici servono per memorizzare data, ora ed intensità dei fenomeni in maniera automatica.

La neve è sempre stata misurata durante i rari eventi in cui si è presentata. Nelle elaborazioni nevose, l’altezza media del manto nevoso si riferisce nella maggior parte dei casi a rilevazioni mattutine.

Tutte le altre rilevazioni sono state prese semplicemente osservando il cielo, ogni giorno.

 

Collina e Fondovalle

 

La maggior parte delle osservazioni fatte in questa collina possono essere prese come riferimento per buona parte della valle del Nestore. Ovviamente la strumentazione e la qualità delle osservazioni rimangono sempre di livello amatoriale. Non posso garantire in alcun modo la precisione assoluta dei dati pubblicati a causa di possibili ed accidentali errori di misurazione, accuratezza dei sensori o all’effetto schermante della capannina.

La differenza principale fra collina e pianura sta nei valori termici minimi che si possono registrare un po’ durante tutto l’arco dell’anno.

A causa del fenomeno dell’inversione termica infatti le minime di pianura sono quasi sempre più fredde di quelle collinari. A volte possono anche esserci tre o quattro gradi di differenza nelle minime, specialmente durante nottate ventose.

D’inverno non è raro trovare le pozzanghere gelate nel fondovalle quando in collina la minima è stata appena di tre o quattro °C sopra lo zero.

Il fenomeno dell’inversione termica risulta ben visibile d’inverno quando si forma un denso strato nebbioso in pianura mentre sulle colline circostanti splende il sole. Oppure quando il fumo dei camini non riesce a salire oltre una certa quota e si appiattisce una volta raggiunto il limite dell’inversione.

 


Per ulteriori informazioni: badiapetroia@lineameteo.it